mercoledì 22 ottobre 2008

Verso Hampi

Dopo aver visitato le grotte buddiste di Ajanta, bellissime nel suo splendore e suggestive, incastonate nel fianco a strapiombo sul fiume, saluto Carla che partira' per Pune.
E' stata una compagna di viaggio molto simpatica ed e' stato piacevole affrontare con lei le difficolta' indiane che chiunque incontra all'arrivo in India.
Adesso io e Damian siamo ad Hampi. Arrivare qui e' stata davvero un'impresa: sedici ore di autobus locale, e chi e' stato in India ed ha preso uno di questi autobus sa cosa vuol dire. Il giorno e' molto caldo, ma la notte e' freddissimo, i finestrini si chiudevano male e c'erano correnti d'aria ovunque dentro il bus. Cosi' mi sono avvolto nell'asciugamano ed ho usato il sacco a pelo infilando dentro anche la testa.
Alle due di notte siamo scesi per una pausa. Nel mezzo del nulla indiano, in un posto imprecisato mi sono trovato a riscaldarmi intorno al forno tandoori di una baracca e a bere il tea e a mangiare i chapati. Fuori lo spicchio di luna e le stelle erano le uniche luci. Il quel momento tra me e gli indiani non c'erano diversita', ero infreddolito, stanco e affamato come loro. E' stato un momento molto bello, il piu' bello che ho vissuto fino ad ora in questo viaggio.
Adesso sono ad Hampi, sono arrivato oggi pomeriggio. Il posto e' magnifico, il fiume scorre placido tra le rocce e la vegetazione tropicale. L'atmosfera e' molto shanti, credo che rimarro' una decina di giorni.
Domani andro' con una barca alla ricerca di baba Cesare che mi dicono abiti in una grotta al di la' del fiume.

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