lunedì 16 febbraio 2009

La felicita'

Oggi una scritta mi ha colpito in particolar modo:

The happiness is a direction,
not a place.

lunedì 9 febbraio 2009

Il viaggio

Il viaggio e' una scommessa con se stessi, con il destino. Si decide una meta e si va. Non si sa cosa si incontra, il nostro feeling sara' positivo o negativo. Tutto dipende da noi, da cio' che ci aspettiamo, da cio' che siamo capaci di cogliere.
Ogni posto, ogni luogo ha una propria vibrazione e se noi ci accordiamo a tale vibrazione saremo ricompensati dalla sensazione di rilassamento, di serenita', ci si sente "a casa".
A volte cio' non succede, c'e' qualcosa che non riusciamo ad accettare, e allora si fa lo zaino e si riparte, fiduciosi, per la prossima meta. Non c'e' da scoraggiarsi, perche' troveremo sempre un luogo dove vogliamo fermarci a lungo, le vibrazioni saranno buone, i rapporti umani gentili e di fratellanza.
Il bello del viaggiare e' incontrare le persone. Viaggiatori e gente del posto, ed e' incredibile come con certe persone dopo pochi minuti ci si senta a nostro agio e ci sembri di conoscerle da una vita.
Viaggiare vuol dire confrontare il proprio mondo con quello degli altri e stare a contatto con persone dalla cultura diversa dalla nostra ci insegna molto.
Credo che il viaggio intelligente sia una vera e propria scuola di vita: ci arricchisce giorno dopo giorno, si conosce sempre qualcosa in piu' di noi, i nostri limiti, la nostra paura e si diventa responsabili nei nostri confronti e in quelli degli altri.

Long Island

Dopo una decina di giorni a Neil Island, eccomi a Long Island. Un'isola ancora piu' piccola di Neil con un'unica guesthouse. Arrivo qui con Alice, Chris e Joanna dopo cinque ore di traghetto. Gli abitanti di questa isoletta non sono piu' di un centinaio e pochissimi viaggiatori si spingono fino qui. Al nostro passaggio tutti ci salutano e ci indicano la strada che ben presto diventa un sentiero nella giungla per arrivare alla guesthouse.
Non ci sono macchine ne' motorini e tutta l'isola e' coperta da una folta foresta di alberi e piante tropicali.
Arrivati alla guesthouse con grande piacere trovo Havi e Vincent, due cari amici conosciuti a Paradise Beach. Passiamo la sera in loro compagnia e con gli altri ospiti della guesthouse: due italiani un tedesco e un irlandese. L'atmosfera e' molto rilassata e amichevole, proprio cio' che cerco nei miei viaggi.
Ieri siamo andati in una spiaggia bellissima, la fitta foresta si spinge fino al limite dell'alta marea, e l'acqua e' incredibilmente trasparente, ma per arrivare la' bisogna inoltrarsi nella foresta ed e' facile perdersi perche' il sentiero e' a volte inesistente, ci sono volute due ore e mezzo di cammino e siamo arrivati stremati. Ma e' bastata la vista delle acque cristalline e un bagno refrigerante per essere nuovamente in forma. Con un macete abbiamo spaccato delle noci di cocco, bevuta la loro acqua e mangiato il frutto. Questa natura selvaggia e stile di vita semplice e naturale risveglia in me forze ed emozioni profonde.

domenica 8 febbraio 2009

Neil Island - Riflessioni

Le Andamane sono bellissime, un paradiso incontaminato, foreste vergini, coralli e pesci di tutte le specie, gente semplice e genuina, amichevole. Tutto e' perfetto.
Havelock inizia ad essere sfruttata dal turismo, tuttavia e' sempre a livelli molto sostenibili. L'isola si gira tranquillamente con la bicicletta o la moto, ci si addentra tra le poche strade asfaltate tra la giungla e le piantagioni di noci di cocco. La sua spiaggia n.7 Radha Nagar Beach e' una favola, un posto incantato.
Neil Island e' ancora piu' genuina. Le mucche, i cani, i gatti e gli altri animali delle isole sono in perfetta salute, cosa rarissima in tutte le altre parti dell'India.
Le persone non sono ricche, ma nessuno muore di fame, anzi, tutti sono perfettamente nutriti con uova di gallina ruspante nel campo, latte di mucca appena munto e verdure del campo. L'atmosfera e' rilassata e il tasso di inquinamento e' zero assoluto. A Neil Island solo pochissime macchine circolano, e nelle altre isole, fatta eccezione di Havelock, non esistono mezzi di locomozione a motore.
E' quasi finito il mio periodo di permanenza in queste isole, tra pochi giorni andro' a Long Island e poi saro' nuovamente a Chennai, da li mi spostero' verso qualche nuova destinazione e nuove avventure mi aspetteranno.
Non ho ancora idea di dove voglia andare, forse Kodaikanal, sulle montagne al confine tra il Tamil Nadu e il Kerala, poi da li verso Munnar, sempre sulle montagne, poi chissa'.
Sono contento di tornare nella penisola indiana, lasciando le Andamane perdo qualcosa di molto speciale che mi ha accompagnato in questa permanenza isolana, ma tutte le cose che hanno un inizio hanno una fine, e un nuovo ciclo avra' inizio.
Ho piu' un mese in India, poi torno in Italia a meno che non posticipi il volo di ritorno.
Comunque sia vorro' spendere questo mese che viene in meditazione e ricerca interiore.
Piu' il tempo passa e piu' mi sento centrato, il richiamo della natura e' forte. Sono circondato dagli alberi, dal mare, il fuoco e' una presenza quotidiana. Cio' mi basta: stando a contatto intimamente con gli elementi ricevo una grande energia, e' come se mi espandessi fino ad annullare i miei confini per diventare parte integrante del tutto. E' una sensazione indescrivibile, e' come se diventassi il fuoco, o l'albero, o il vento, in perfetta armonia.
Ringrazio il sole che si leva, tocco il legno amichevolmente, chiedo il permesso al mare di entrare in lui. Intorno a me c'e' amore e gratitudine.

Neil Island

Immaginatevi di trovarvi nel cuore della notte in un bosco antichissimo sulla riva del mare, e tutt'intorno prende vita. Grossi granchi, rospi e paguri di tutte le dimensioni e colori danzano intorno a voi. Il mare che di giorno ha un colore incredibilmente celeste, e' una nera e silente vastita'. Non c'e' la luna, ma un manto infinito di stelle estremamente luminose. Riconosco la Cintura di Orione, ma al suo interno ci sono tante altre stelle che non ho mai visto prima.
C'e' un fuoco nel bosco vicino al mare e questo e' l'unica fonte di luce. Intorno al fuoco una decina, forse quindici persone sono radunate, c'e' chi parla, chi fuma e chi suona: chitarre, flauti, percussioni e didjeridoo diffondono le loro vibrazioni nell'aria, rendendo l'atmosfera ancora piu' intima e speciale.
E tutto questo succede in una piccola isola sperduta nell'oceano indiano, l'isola e' lunga otto chilometri e larga quattro.
Il turismo e' ancora ben lontano da qui e fino a pochi anni fa l'unica acqua potabile era quelle delle noci di cocco. Adesso si trova acqua potabile in bottiglie di plastica, coca cola e altre bevande moderne, c'e' energia elettrica nel villaggio (non sempre), ma per il resto e' tutto come prima.
Chissa' per quanto ancora questa isola rimarra' un paradiso incontaminato dalla mentalita' degli affari, comunque sia mi sento estremamente fortunato ad essere qui, ora. Gioisco di questi momenti di comunione con la natura selvaggia e con gli altri viaggiatori che preferiscono radunarsi intorno al fuoco in un'isola sperduta, piuttosto che isolarsi di fronte alla televisione in qualsiasi altra parte del mondo civilizzato.

Isole Andamane

Le Andamane sono un gruppo di piu' di 500 isole e isolette di origine vulcanica, distanti circa 200 km dalla Tailandia.
Molte di queste isole sono abitate dagli indigeni che hanno deciso di vivere lontano dalla civilta', ed e' per questo che le isole visitabili sono poco piu' di una decina.
Penso di visitare Havelock Island, Neil Island e Long Island.
Havelock Island e' la piu' turistica, ha delle spiagge bellissime, in particolar modo non e' da perdere la spiaggia Radha Nagar Beach, soffice sabbia bianca, mare trasparente e tutt'attorno una foresta di alberi giganteschi e antichi.
C'e' un solo piccolo villaggio sulla costa orientale dell'isola ed e' qui che si concentrano le guesthouse e le capanne sul mare.
Neil Island e' molto piu' tranquilla di Havelock, il villaggio e' minuscolo e ci sono solo quattro guest house che propongono capanne in riva al mare. Da quanto mi hanno raccontato ci sono pochissimi riscio' e le automobili si contano sulle dita di una mano... benissimo!
Long Island e' ancora piu' piccola, il villaggio si limita a poche case che ospitano un totale di circa 100 abitanti e due sole trattorie locali. C'e' una sola guest house e credo sara' il posto piu' shanti che visitero' in questo viaggio.

sabato 10 gennaio 2009

Chennai

Eccomi nuovamente a Chennai, nel Tamil Nadu. Cosi' finisce l'esperienza dello Sri Lanka, bellissima terra, rigogliosa di vegetazione e persone bravissime ed ospitali.
Ho saluto gli amici Leonardo ed Andrea, compagni eccezionali di avventura, abbiamo passato insieme momenti reali che ci ricorderemo per sempre, scolpiti nella serenita' che lo Sri Lanka ha suscitato in noi.
Lo Sri Lanka mi ha dato tanto, mi ha fatto conoscere belle persone e mi ha insegnato ancora di piu' che sono proprio la semplicita' e la bonta' le principali armi contro l'abbrutimento del nostro secolo.
Ma il tempo va avanti, e cosi' da domani una nuova avventura mi attende nelle isole delle Andamane, considerate le piu' belle e selvagge che ancora sono riuscite a sfuggire allo sfruttamento turistico. Grazie a questo scampato pericolo (chissa' per quanto ancora resisteranno), i collegamenti internet scarseggiano, e nelle piu' delle isole sono inesistenti, quindi molto probabilmente riaggiornero' il blog verso i primi di febbraio, al mio ritorno alla "civilta'".
Parto cosi', con il cuore leggero ma eccitato, allettato dall'incanto che sara' li ad attendermi, e che anch'io attendero' con malcelata ansia...